Wednesday 9 September 2015

Siamo proprio sicuri che studiare non serve a nulla?

Sono rimasto veramente colpito da una statistica che ho trovato su un noto libro del bravissimo Piero Angela ("A che serve la politica", 2011, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano, Ebook ISBN 9788852021497, pos. 677). Riporto qualche dettaglio e consiglio la lettura di questo piacevole libro a tutti quanti. Forse non è del tutto vero che l'Italia va male per colpa di una classe politica inadeguata; dovremmo iniziare a fare qualche esame di coscienza sulle nostre competenze e su come stiamo motivando i nostri figli ad acquisire le proprie, attraverso uno studio serio e responsabile. Penso di dover lavorare di più e meglio, come professore e come padre...

"Per cominciare sarebbe bene capire qual è il contesto, cioè il livello educativo generale in Italia, misurato non nella popolazione scolastica, ma nella popolazione generale. Il pedagogista Tullio De Mauro mi ha illustrato un’indagine realizzata dall’Istituto Canadese di Statistica in collaborazione con l’ OCSE in un certo numero di paesi, tra i quali il nostro. L’indagine, compiuta su un campione rappresentativo di cittadini ... (mostra che) ... il quadro per l’Italia è il seguente: il 5 per cento della popolazione ... è letteralmente analfabeta. ... A rischio di analfabetismo si trova il 33 per cento degli italiani ... e un altro 33 per cento si ferma (poco sopra). Ciò significa che complessivamente oltre il 70 per cento degli italiani (il 71 per cento) non arriva neppure ... alla mediocrità!... Solo il 20 per cento si situa nella fascia sopra la mediocrità, e pochissimi raggiungono il ... livello (più alto). L’obiettivo dell’indagine era di capire, di fronte ai grandi cambiamenti in corso, quale percentuale della popolazione possedeva il minimo sufficiente “per orientarsi nella vita”."